Mi sono reso conto che molti di voi, per la loro giovane età , conoscono solo le ultime produzioni giapponesi. Penso che magari ve ne frega qualcosa di conoscere quello che c'è stato prima di OnePiece e Naruto, e magari scoprire perché Kai si comporta in un certo modo e perché Takao in un altro.
Prima puntata: origini e personaggi
All'inizio di tutto c'erano dei cantastorie che giravano per il Giappone mostrando racconti avventurosi, comici o di paura, illustrati su cartoncini che venivano mostrati uno alla volta in una specie di Teca, che si portava con un carretto. Questo lavoro sopravvisse fino alla fine degli anni '70. Molti fumettisti furono ispirati da quelle storie e dall'abilità dei cantori. Alcune di quelle storie erano molto popolari e divennero col tempo manga e cartoni animati (Ogon Bat, noto da noi come Fantaman). Nell'ultimo periodo venivano stampati racconti per i cantastorie con personaggi di anime e manga. (come Doraemon)
[Image: kamishibai-10.jpg]
I cartoni animati giapponesi ci sono dall'inizio del secolo scorso ed ebbero una certa produzione pionieristica fino alla fine della seconda guerra Mondiale. Si doveva imparare tutto e i mezzi erano scarsamente reperibili, tanto che si lavavano i rodovetri (fogli trasparenti su cui si disegna il cartone) una volta filmati per poterci disegnare sopra più volte. Nel dopoguerra la TOEI DOGA e altre case si occuparono di animazione ad un livello più alto, imitando Disney. Veniva prodotto circa un film all'anno di qualità , spesso ispirato ai racconti tradizionali giapponesi.
[Image: vlcsnap1545426.png]
I manga nascono ben prima. I primi antenati sono della fine del 700, storie comiche grottesche e avventure di animali. All'inizo del '900 è la satira politica a farla da padrona, poi iniziano a spuntare manga per ragazzi, per lo più di genere avventuroso, mentre i quotidiani stampano storie comiche che risquotono un grandissimo successo. Sazae-san, del primo dopoguerra, è tuttora popolare e l'anime relativo- nuove serie vengono prodotte ancora oggi- è sempre in testa agli ascolti.
[Image: sazaesan.jpg]
La svolta a quello che è un percorso bene o male comune a tutti i Paesi, cioè fare i loro fumetti e cartoni animati copiando inizialmente gli USA, per poi fare qualcosa di proprio, senza uscire però significativamente dai confini nazionali, arriva con l'incredibile genio di Osamu Tezuka, un uomo dall'aspetto mite, ma dal carattere d'acciaio, che rivoluziona sia gli anime che i manga.
[Image: Osamu_Tezuka%5B1%5D.JPG]
Nei manga, nel 1947 con Shin Takaerajima (La nuova isola del tesoro) introduce lo stile "Story-manga" cioè inquadrature dinamiche, dialoghi spesso concisi o spezzettati su più vignette...dei fumetti molto vicini allo stile cinematografico.
[Image: shintakaerajima.jpg]
A causa del suo metodo di lavorare su più progetti contemporaneamente, della sua quantitativamente enorme produzione, fa letteralmente nascere nuove figure professionali: gli assistenti (che riempiono i neri, sgommano le tavole, fanno disegni di contorno -le prime furono delle infermiere, mentre Tezuka faceva praticantato: è laureato in medicina) e i redattori che si mettono alle costole del fumettista per ottenere le tavole in tempo.
Disegnando centinaia di migliaia di tavole, nascono molti soggetti originali, destinati a diventare dei classici, ripresi poi da moltissimi autori, per esempio la ragazza che si finge un ragazzo.
[Image: LaPrincipessaZaffiro4.jpg]
L'altra rivoluzione è nel 1951, quando dà il via agli anime televisivi con Tetsuwan Atom (Astroboy). Le tv giapponesi all'epoca compravano a buon prezzo le serie dagli Usa (siccome erano già state fatte per il mercato americano, le vendevano a poco perché erano semplicemente da ridoppiare), così il buon Osamu pensò di produrre serie a basso costo e a venderle a meno di quelle americane. Per stare nei costi ridusse drasticamente il numero della media fotogrammi (da 25 a 7 per secondo) sopperendo con brillanti soluzioni di regia. Ma comuque finì col lavorare sottocosto. Alcuni sostengono che era un calcolo ingenioso: si vendeva la serie a poco e si facevano soldi col merchandising, politica che è stata adottata in seguito come vincente. Secondo alcune testimonianze in realtà era un po' casinaro e aveva fatto male i conti spinto dall'entusiasmo. Se gli animatori giapponesi guadagnano pochissimo, beh la colpa è praticamente sua, ma d'altra parte senza di lui, non ci sarebbero mai stati tutti questi anime esportati in tutto il mondo e il Giappone avrebbe avuto una produzione marginale rispetto agli USA, qualcosa tipo la Francia o il Canada.
[Image: 2a.jpg]
Dagli anni 50 in poi i giapponesi sfornarono migliaia di puntate di cartoni animati di ogni tipo. Su esempio dei primi attinsero ai manga più popolari. Per evitare che chi avesse già letto il manga si annoiasse, l'anime presentava delle differenze. Per questo il manga di Beyblade è fatto in un modo e l'anime in un altro.
Il passaggio da personaggi frutto dell'inventiva dei loro cretori a personaggi studiati per piacere, deve molto alla rivista Shoonen Jump (di cui parlerò un'altra volta) ma passa secondo me per il fenomeno dei tokusatsu.
Con l'arrivo dei Kaju-Ega, fim di mostri negli anni 50 (Godzilla), si aprì la strada ai supereroi televisivi della fine degli anni 60 (Ultraman) che combattevano contro attori vestiti da mostri con improbabili costumi di gomma e città modellino, che originarono a loro volta i super sentai (gruppi di supereroi come i Power Rangers) a metà degli anni 70.
[Image: Goranger1.jpg]
I tokusatsu hanno un valore artistico più basso: sono un prodotto di più persone strutturato per venire incontro alle esigenze del pubblico, sono molto meno frutto della personalità di un unico autore e per questo cercano meccanismi sicuri per sopravvivere alla forte concorrenza televisiva.
Con i Super Sentai si attinsero tipologie da anime e manga per caratterizzare i 5 componenti della squadra,codificati anche come colore: Il protagonista,rosso; l'amico figo, blu; la ragazza, rosa; il bonaccione, giallo; il bambino-scenziato, verde.
Queste tipologie vennereo poi modificate, ibridate, ricreata in un rimpallo tra serie dal vivo, manga e cartoni animati. Alcune diventarono più ricorrenti rispetto ad altre.
Due in particolare.
[Image: Tyson.GIF] [Image: grppic_236490_16582.gif]
Il protagonista è sempre ingenuo, coraggioso, caparbio, di buoni sentimenti. Un sempliciotto, in fondo. Spesso agisce prima di pensare. Tra Ash e Takao, c'è poca differenza. Anche con Dan di Bakugan. In fondo anche Goku non è poi tanto diverso come carattere, no? Spesso viene sottovalutato per come si comporta, magari non è subito fortissimo rispetto agli avversari "tosti" (ma si distingue dalle persone normali), ma con sofferenza cresce durante la serie fino a diventar eil più forte di tutti. Capelli scuri non corti ma non troppo lunghi, non può mancare il rosso nei suoi abiti. C'è una figura importante nella sua famiglia che lo indirizza per la sua strada, in genere il nonno. Il padre è sempre via, lontano per lavoro o altro. Ha una quantità di elementi in comune con i ragazzi tipo, fatti per far immedesimare la maggior parte del pubblico, (in Giappone il papà si vede poco in casa visto che lavora fino a tardi) con forti aspetti aspirazionali (voler essere il migliore) e volendo trasmettere una chiara linea morale (correttezza, amore per la giustizia)
L'amico-rivale del protagonista è la seconda figura chiave delle serie meoderne. A volte in bilico tra bene e male, all'inizio è un terribile avversario poi si allea. Ha più fascino, è più intelligente, più preparato, a volte più forte. E' sempre di poche parole, un po' cinico e freddo, scostante. Completamente diverso dal protagonista, nel confronto arriva a rispettarlo e gli diventa, a volte a suo modo, molto amico proprio perché così diverso. Esempi: Vegeta, Kai, Mark di Inazuma Eleven. E' la fusione di due tipologie: l'amico figo e il rivale figo. Il rivale figo nasce embrionalmente nei cartoni robotici della Sunrise. Con Voltus Five (1977), per la prima volta, un cattivo non è un mostro ripugnante assetato di sangue, ma un Bishoonen (bel ragazzo) con una storia intensa, destinato a far presa sul pubblico femminile. La consacrazione della tipologia arriva nel 79 con Char Aznable, di Gundam. L'amico figo non è una figura così forte. E' bello, affascinate, magari un po' tenebroso, ma destinato a rimanere sempre all'ombra del protagonista, una dei primi esempi è Hajato di Getter Robot, all'iniziao degli anni 70. Credo che una delle prime fusioni perfettamente riuscite delle due tiplogie del nemico affascinate con l'amico del protagonista sia proprio Kai di Beyblade. Nei cartoni moderni questo personaggio serve per piacere al pubblico femminile e per acchiappare quella fetta di pubblico più "outsider" che non riesce ad immedesimarsi col protagonista ragazzo-standard.
Prima puntata: origini e personaggi
All'inizio di tutto c'erano dei cantastorie che giravano per il Giappone mostrando racconti avventurosi, comici o di paura, illustrati su cartoncini che venivano mostrati uno alla volta in una specie di Teca, che si portava con un carretto. Questo lavoro sopravvisse fino alla fine degli anni '70. Molti fumettisti furono ispirati da quelle storie e dall'abilità dei cantori. Alcune di quelle storie erano molto popolari e divennero col tempo manga e cartoni animati (Ogon Bat, noto da noi come Fantaman). Nell'ultimo periodo venivano stampati racconti per i cantastorie con personaggi di anime e manga. (come Doraemon)
[Image: kamishibai-10.jpg]
I cartoni animati giapponesi ci sono dall'inizio del secolo scorso ed ebbero una certa produzione pionieristica fino alla fine della seconda guerra Mondiale. Si doveva imparare tutto e i mezzi erano scarsamente reperibili, tanto che si lavavano i rodovetri (fogli trasparenti su cui si disegna il cartone) una volta filmati per poterci disegnare sopra più volte. Nel dopoguerra la TOEI DOGA e altre case si occuparono di animazione ad un livello più alto, imitando Disney. Veniva prodotto circa un film all'anno di qualità , spesso ispirato ai racconti tradizionali giapponesi.
[Image: vlcsnap1545426.png]
I manga nascono ben prima. I primi antenati sono della fine del 700, storie comiche grottesche e avventure di animali. All'inizo del '900 è la satira politica a farla da padrona, poi iniziano a spuntare manga per ragazzi, per lo più di genere avventuroso, mentre i quotidiani stampano storie comiche che risquotono un grandissimo successo. Sazae-san, del primo dopoguerra, è tuttora popolare e l'anime relativo- nuove serie vengono prodotte ancora oggi- è sempre in testa agli ascolti.
[Image: sazaesan.jpg]
La svolta a quello che è un percorso bene o male comune a tutti i Paesi, cioè fare i loro fumetti e cartoni animati copiando inizialmente gli USA, per poi fare qualcosa di proprio, senza uscire però significativamente dai confini nazionali, arriva con l'incredibile genio di Osamu Tezuka, un uomo dall'aspetto mite, ma dal carattere d'acciaio, che rivoluziona sia gli anime che i manga.
[Image: Osamu_Tezuka%5B1%5D.JPG]
Nei manga, nel 1947 con Shin Takaerajima (La nuova isola del tesoro) introduce lo stile "Story-manga" cioè inquadrature dinamiche, dialoghi spesso concisi o spezzettati su più vignette...dei fumetti molto vicini allo stile cinematografico.
[Image: shintakaerajima.jpg]
A causa del suo metodo di lavorare su più progetti contemporaneamente, della sua quantitativamente enorme produzione, fa letteralmente nascere nuove figure professionali: gli assistenti (che riempiono i neri, sgommano le tavole, fanno disegni di contorno -le prime furono delle infermiere, mentre Tezuka faceva praticantato: è laureato in medicina) e i redattori che si mettono alle costole del fumettista per ottenere le tavole in tempo.
Disegnando centinaia di migliaia di tavole, nascono molti soggetti originali, destinati a diventare dei classici, ripresi poi da moltissimi autori, per esempio la ragazza che si finge un ragazzo.
[Image: LaPrincipessaZaffiro4.jpg]
L'altra rivoluzione è nel 1951, quando dà il via agli anime televisivi con Tetsuwan Atom (Astroboy). Le tv giapponesi all'epoca compravano a buon prezzo le serie dagli Usa (siccome erano già state fatte per il mercato americano, le vendevano a poco perché erano semplicemente da ridoppiare), così il buon Osamu pensò di produrre serie a basso costo e a venderle a meno di quelle americane. Per stare nei costi ridusse drasticamente il numero della media fotogrammi (da 25 a 7 per secondo) sopperendo con brillanti soluzioni di regia. Ma comuque finì col lavorare sottocosto. Alcuni sostengono che era un calcolo ingenioso: si vendeva la serie a poco e si facevano soldi col merchandising, politica che è stata adottata in seguito come vincente. Secondo alcune testimonianze in realtà era un po' casinaro e aveva fatto male i conti spinto dall'entusiasmo. Se gli animatori giapponesi guadagnano pochissimo, beh la colpa è praticamente sua, ma d'altra parte senza di lui, non ci sarebbero mai stati tutti questi anime esportati in tutto il mondo e il Giappone avrebbe avuto una produzione marginale rispetto agli USA, qualcosa tipo la Francia o il Canada.
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Dagli anni 50 in poi i giapponesi sfornarono migliaia di puntate di cartoni animati di ogni tipo. Su esempio dei primi attinsero ai manga più popolari. Per evitare che chi avesse già letto il manga si annoiasse, l'anime presentava delle differenze. Per questo il manga di Beyblade è fatto in un modo e l'anime in un altro.
Il passaggio da personaggi frutto dell'inventiva dei loro cretori a personaggi studiati per piacere, deve molto alla rivista Shoonen Jump (di cui parlerò un'altra volta) ma passa secondo me per il fenomeno dei tokusatsu.
Con l'arrivo dei Kaju-Ega, fim di mostri negli anni 50 (Godzilla), si aprì la strada ai supereroi televisivi della fine degli anni 60 (Ultraman) che combattevano contro attori vestiti da mostri con improbabili costumi di gomma e città modellino, che originarono a loro volta i super sentai (gruppi di supereroi come i Power Rangers) a metà degli anni 70.
[Image: Goranger1.jpg]
I tokusatsu hanno un valore artistico più basso: sono un prodotto di più persone strutturato per venire incontro alle esigenze del pubblico, sono molto meno frutto della personalità di un unico autore e per questo cercano meccanismi sicuri per sopravvivere alla forte concorrenza televisiva.
Con i Super Sentai si attinsero tipologie da anime e manga per caratterizzare i 5 componenti della squadra,codificati anche come colore: Il protagonista,rosso; l'amico figo, blu; la ragazza, rosa; il bonaccione, giallo; il bambino-scenziato, verde.
Queste tipologie vennereo poi modificate, ibridate, ricreata in un rimpallo tra serie dal vivo, manga e cartoni animati. Alcune diventarono più ricorrenti rispetto ad altre.
Due in particolare.
[Image: Tyson.GIF] [Image: grppic_236490_16582.gif]
Il protagonista è sempre ingenuo, coraggioso, caparbio, di buoni sentimenti. Un sempliciotto, in fondo. Spesso agisce prima di pensare. Tra Ash e Takao, c'è poca differenza. Anche con Dan di Bakugan. In fondo anche Goku non è poi tanto diverso come carattere, no? Spesso viene sottovalutato per come si comporta, magari non è subito fortissimo rispetto agli avversari "tosti" (ma si distingue dalle persone normali), ma con sofferenza cresce durante la serie fino a diventar eil più forte di tutti. Capelli scuri non corti ma non troppo lunghi, non può mancare il rosso nei suoi abiti. C'è una figura importante nella sua famiglia che lo indirizza per la sua strada, in genere il nonno. Il padre è sempre via, lontano per lavoro o altro. Ha una quantità di elementi in comune con i ragazzi tipo, fatti per far immedesimare la maggior parte del pubblico, (in Giappone il papà si vede poco in casa visto che lavora fino a tardi) con forti aspetti aspirazionali (voler essere il migliore) e volendo trasmettere una chiara linea morale (correttezza, amore per la giustizia)
L'amico-rivale del protagonista è la seconda figura chiave delle serie meoderne. A volte in bilico tra bene e male, all'inizio è un terribile avversario poi si allea. Ha più fascino, è più intelligente, più preparato, a volte più forte. E' sempre di poche parole, un po' cinico e freddo, scostante. Completamente diverso dal protagonista, nel confronto arriva a rispettarlo e gli diventa, a volte a suo modo, molto amico proprio perché così diverso. Esempi: Vegeta, Kai, Mark di Inazuma Eleven. E' la fusione di due tipologie: l'amico figo e il rivale figo. Il rivale figo nasce embrionalmente nei cartoni robotici della Sunrise. Con Voltus Five (1977), per la prima volta, un cattivo non è un mostro ripugnante assetato di sangue, ma un Bishoonen (bel ragazzo) con una storia intensa, destinato a far presa sul pubblico femminile. La consacrazione della tipologia arriva nel 79 con Char Aznable, di Gundam. L'amico figo non è una figura così forte. E' bello, affascinate, magari un po' tenebroso, ma destinato a rimanere sempre all'ombra del protagonista, una dei primi esempi è Hajato di Getter Robot, all'iniziao degli anni 70. Credo che una delle prime fusioni perfettamente riuscite delle due tiplogie del nemico affascinate con l'amico del protagonista sia proprio Kai di Beyblade. Nei cartoni moderni questo personaggio serve per piacere al pubblico femminile e per acchiappare quella fetta di pubblico più "outsider" che non riesce ad immedesimarsi col protagonista ragazzo-standard.