Un po' di cultura Otaku

Mi sono reso conto che molti di voi, per la loro giovane età, conoscono solo le ultime produzioni giapponesi. Penso che magari ve ne frega qualcosa di conoscere quello che c'è stato prima di OnePiece e Naruto, e magari scoprire perché Kai si comporta in un certo modo e perché Takao in un altro.

Prima puntata: origini e personaggi

All'inizio di tutto c'erano dei cantastorie che giravano per il Giappone mostrando racconti avventurosi, comici o di paura, illustrati su cartoncini che venivano mostrati uno alla volta in una specie di Teca, che si portava con un carretto. Questo lavoro sopravvisse fino alla fine degli anni '70. Molti fumettisti furono ispirati da quelle storie e dall'abilità dei cantori. Alcune di quelle storie erano molto popolari e divennero col tempo manga e cartoni animati (Ogon Bat, noto da noi come Fantaman). Nell'ultimo periodo venivano stampati racconti per i cantastorie con personaggi di anime e manga. (come Doraemon)
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I cartoni animati giapponesi ci sono dall'inizio del secolo scorso ed ebbero una certa produzione pionieristica fino alla fine della seconda guerra Mondiale. Si doveva imparare tutto e i mezzi erano scarsamente reperibili, tanto che si lavavano i rodovetri (fogli trasparenti su cui si disegna il cartone) una volta filmati per poterci disegnare sopra più volte. Nel dopoguerra la TOEI DOGA e altre case si occuparono di animazione ad un livello più alto, imitando Disney. Veniva prodotto circa un film all'anno di qualità, spesso ispirato ai racconti tradizionali giapponesi.
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I manga nascono ben prima. I primi antenati sono della fine del 700, storie comiche grottesche e avventure di animali. All'inizo del '900 è la satira politica a farla da padrona, poi iniziano a spuntare manga per ragazzi, per lo più di genere avventuroso, mentre i quotidiani stampano storie comiche che risquotono un grandissimo successo. Sazae-san, del primo dopoguerra, è tuttora popolare e l'anime relativo- nuove serie vengono prodotte ancora oggi- è sempre in testa agli ascolti.
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La svolta a quello che è un percorso bene o male comune a tutti i Paesi, cioè fare i loro fumetti e cartoni animati copiando inizialmente gli USA, per poi fare qualcosa di proprio, senza uscire però significativamente dai confini nazionali, arriva con l'incredibile genio di Osamu Tezuka, un uomo dall'aspetto mite, ma dal carattere d'acciaio, che rivoluziona sia gli anime che i manga.
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Nei manga, nel 1947 con Shin Takaerajima (La nuova isola del tesoro) introduce lo stile "Story-manga" cioè inquadrature dinamiche, dialoghi spesso concisi o spezzettati su più vignette...dei fumetti molto vicini allo stile cinematografico.
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A causa del suo metodo di lavorare su più progetti contemporaneamente, della sua quantitativamente enorme produzione, fa letteralmente nascere nuove figure professionali: gli assistenti (che riempiono i neri, sgommano le tavole, fanno disegni di contorno -le prime furono delle infermiere, mentre Tezuka faceva praticantato: è laureato in medicina) e i redattori che si mettono alle costole del fumettista per ottenere le tavole in tempo.
Disegnando centinaia di migliaia di tavole, nascono molti soggetti originali, destinati a diventare dei classici, ripresi poi da moltissimi autori, per esempio la ragazza che si finge un ragazzo.
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L'altra rivoluzione è nel 1951, quando dà il via agli anime televisivi con Tetsuwan Atom (Astroboy). Le tv giapponesi all'epoca compravano a buon prezzo le serie dagli Usa (siccome erano già state fatte per il mercato americano, le vendevano a poco perché erano semplicemente da ridoppiare), così il buon Osamu pensò di produrre serie a basso costo e a venderle a meno di quelle americane. Per stare nei costi ridusse drasticamente il numero della media fotogrammi (da 25 a 7 per secondo) sopperendo con brillanti soluzioni di regia. Ma comuque finì col lavorare sottocosto. Alcuni sostengono che era un calcolo ingenioso: si vendeva la serie a poco e si facevano soldi col merchandising, politica che è stata adottata in seguito come vincente. Secondo alcune testimonianze in realtà era un po' casinaro e aveva fatto male i conti spinto dall'entusiasmo. Se gli animatori giapponesi guadagnano pochissimo, beh la colpa è praticamente sua, ma d'altra parte senza di lui, non ci sarebbero mai stati tutti questi anime esportati in tutto il mondo e il Giappone avrebbe avuto una produzione marginale rispetto agli USA, qualcosa tipo la Francia o il Canada.
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Dagli anni 50 in poi i giapponesi sfornarono migliaia di puntate di cartoni animati di ogni tipo. Su esempio dei primi attinsero ai manga più popolari. Per evitare che chi avesse già letto il manga si annoiasse, l'anime presentava delle differenze. Per questo il manga di Beyblade è fatto in un modo e l'anime in un altro.

Il passaggio da personaggi frutto dell'inventiva dei loro cretori a personaggi studiati per piacere, deve molto alla rivista Shoonen Jump (di cui parlerò un'altra volta) ma passa secondo me per il fenomeno dei tokusatsu.
Con l'arrivo dei Kaju-Ega, fim di mostri negli anni 50 (Godzilla), si aprì la strada ai supereroi televisivi della fine degli anni 60 (Ultraman) che combattevano contro attori vestiti da mostri con improbabili costumi di gomma e città modellino, che originarono a loro volta i super sentai (gruppi di supereroi come i Power Rangers) a metà degli anni 70.
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I tokusatsu hanno un valore artistico più basso: sono un prodotto di più persone strutturato per venire incontro alle esigenze del pubblico, sono molto meno frutto della personalità di un unico autore e per questo cercano meccanismi sicuri per sopravvivere alla forte concorrenza televisiva.
Con i Super Sentai si attinsero tipologie da anime e manga per caratterizzare i 5 componenti della squadra,codificati anche come colore: Il protagonista,rosso; l'amico figo, blu; la ragazza, rosa; il bonaccione, giallo; il bambino-scenziato, verde.
Queste tipologie vennereo poi modificate, ibridate, ricreata in un rimpallo tra serie dal vivo, manga e cartoni animati. Alcune diventarono più ricorrenti rispetto ad altre.

Due in particolare.
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Il protagonista è sempre ingenuo, coraggioso, caparbio, di buoni sentimenti. Un sempliciotto, in fondo. Spesso agisce prima di pensare. Tra Ash e Takao, c'è poca differenza. Anche con Dan di Bakugan. In fondo anche Goku non è poi tanto diverso come carattere, no? Spesso viene sottovalutato per come si comporta, magari non è subito fortissimo rispetto agli avversari "tosti" (ma si distingue dalle persone normali), ma con sofferenza cresce durante la serie fino a diventar eil più forte di tutti. Capelli scuri non corti ma non troppo lunghi, non può mancare il rosso nei suoi abiti. C'è una figura importante nella sua famiglia che lo indirizza per la sua strada, in genere il nonno. Il padre è sempre via, lontano per lavoro o altro. Ha una quantità di elementi in comune con i ragazzi tipo, fatti per far immedesimare la maggior parte del pubblico, (in Giappone il papà si vede poco in casa visto che lavora fino a tardi) con forti aspetti aspirazionali (voler essere il migliore) e volendo trasmettere una chiara linea morale (correttezza, amore per la giustizia)

L'amico-rivale del protagonista è la seconda figura chiave delle serie meoderne. A volte in bilico tra bene e male, all'inizio è un terribile avversario poi si allea. Ha più fascino, è più intelligente, più preparato, a volte più forte. E' sempre di poche parole, un po' cinico e freddo, scostante. Completamente diverso dal protagonista, nel confronto arriva a rispettarlo e gli diventa, a volte a suo modo, molto amico proprio perché così diverso. Esempi: Vegeta, Kai, Mark di Inazuma Eleven. E' la fusione di due tipologie: l'amico figo e il rivale figo. Il rivale figo nasce embrionalmente nei cartoni robotici della Sunrise. Con Voltus Five (1977), per la prima volta, un cattivo non è un mostro ripugnante assetato di sangue, ma un Bishoonen (bel ragazzo) con una storia intensa, destinato a far presa sul pubblico femminile. La consacrazione della tipologia arriva nel 79 con Char Aznable, di Gundam. L'amico figo non è una figura così forte. E' bello, affascinate, magari un po' tenebroso, ma destinato a rimanere sempre all'ombra del protagonista, una dei primi esempi è Hajato di Getter Robot, all'iniziao degli anni 70. Credo che una delle prime fusioni perfettamente riuscite delle due tiplogie del nemico affascinate con l'amico del protagonista sia proprio Kai di Beyblade. Nei cartoni moderni questo personaggio serve per piacere al pubblico femminile e per acchiappare quella fetta di pubblico più "outsider" che non riesce ad immedesimarsi col protagonista ragazzo-standard.
bravo mi piace,complimenti
grande!!!ma lo hai scritto tutto tu??cmq nel personaggio principale con le caratteristiche simili si puo aggiungere anke rufy e naruto(totalmente impulsivi) in piu tt qll k hai nominato tu piu i miei,mangiano 1 casino!!!!
Grazie Wolborg Smile

@ Trygle: Sì, tutta roba mia, se l'argomento interessa, ne ho da scrivere...E' vero, l'aspetto del cibo non l'avevo considerato, ma è un'altra costante, bravo Trygle!
Molto interessante.
Da appassionato di manga e albi quale sono per me questo è oro colato.
Anche a me piace molto mettere a confronto vecchio e nuovo,è un modo come un altro per approfondire la propria passione.
Scrissi un articolo simile al tuo,confrontando però il tutto alla storia di One Piece!
Ho il file salvato sul Pc di base a casa: quando torno lo posto,così giudicate il mio lavoro Smile
(Lucky ma oltre a giocare/collezionare Beyblades,leggi anche?)
Se vedi la mia biblioteca-videoteca ti spaventi Tongue_out_wink Contarli è troppo uno sbattimento, a spanne è un numero parecchioo superiore ai 5.000 ma inferiore ai 10.000 (spero!) Non solo Giappone comunque , c'è molto USA, Italia, Francia e Argentina.

Oh, postalo quell'articolo, mi interessa un casino!
Complimentoni,ti invidio Cute!
Questi numeri non li ho,ma il numero 1000 lo dovrei raggiungere Tongue_out
io molto Jap e USA.


Appena torno il 16 a casa,cerco e posto Smile
Grazie dell'interessamento Grin !
Grazie Lucky, ci voleva proprio prima di dormire xD
Io ho iniziato ad esplorare il "passato" dei Manga e degli Anime, proprio con Gundam. Spero tu faccia uscite settimanali o mensili di questa cosa (Non so' ancora come chiamarla), magari ad ogni episodio metti un Approfondimento su uno dei grandi Anime del passato!
Ma grazie de che? Apprezzo enormemente la saggistica, sei tu che mi fai un favore!

Mmmm che ti piace di USA? Io Vertigo, poi Marvel e DC Silver Age, più i soliti Miller, Mazzucchelli, Mignola...diciamo che di Marvel e DC da fine '90 in poi prendo solo Graphic Novels. Apriamo un altro thread sui comics? Smile
(Aug. 13, 2010  10:18 PM)Fullmetal Wrote: Grazie Lucky, ci voleva proprio prima di dormire xD
Io ho iniziato ad esplorare il "passato" dei Manga e degli Anime, proprio con Gundam. Spero tu faccia uscite settimanali o mensili di questa cosa (Non so' ancora come chiamarla), magari ad ogni episodio metti un Approfondimento su uno dei grandi Anime del passato!

XD XD Finché nn riprendo a lavorare, ne scriverò parecchie di queste cose, visto che interessano.
(Aug. 13, 2010  10:21 PM)Lucky Wrote: Ma grazie de che? Apprezzo enormemente la saggistica, sei tu che mi fai un favore!

Mmmm che ti piace di USA? Io Vertigo, poi Marvel e DC Silver Age, più i soliti Miller, Mazzucchelli, Mignola...diciamo che di Marvel e DC da fine '90 in poi prendo solo Graphic Novels. Apriamo un altro thread sui comics? Smile

USA prendo Marvel e DC,vado molto sul classico:
Uomo Ragno & Co. e Batman XD
Dell'uomo ragno mi manca davvero poco per completarla ed iniziare a poter comprare solo i 2 numeri del mese.
Ora sto con un po' d'ansia perchè ho un po' di pagamenti da effettuare tra Bey e statue SideShow e non sto più comprando regolarmente..
Finchè sono manga diciamo che si trovano,ma i Marvel sono infami :\
Comunque si, credo sia meglio aprire un altro Thread che qua stiamo andando oltre l'Off Topic XD
(Aug. 14, 2010  12:53 AM)Galaxy Wrote:
(Aug. 13, 2010  10:21 PM)Lucky Wrote: Ma grazie de che? Apprezzo enormemente la saggistica, sei tu che mi fai un favore!

Mmmm che ti piace di USA? Io Vertigo, poi Marvel e DC Silver Age, più i soliti Miller, Mazzucchelli, Mignola...diciamo che di Marvel e DC da fine '90 in poi prendo solo Graphic Novels. Apriamo un altro thread sui comics? Smile

USA prendo Marvel e DC,vado molto sul classico:
Uomo Ragno & Co. e Batman XD
Dell'uomo ragno mi manca davvero poco per completarla ed iniziare a poter comprare solo i 2 numeri del mese.
Ora sto con un po' d'ansia perchè ho un po' di pagamenti da effettuare tra Bey e statue SideShow e non sto più comprando regolarmente..
Finchè sono manga diciamo che si trovano,ma i Marvel sono infami :\
Comunque si, credo sia meglio aprire un altro Thread che qua stiamo andando oltre l'Off Topic XD
Sei davvero riuscito a recuperare più di 500 numeri dell'Uomo Ragno!?? O_O
(Aug. 13, 2010  9:47 PM)Lucky Wrote: Se vedi la mia biblioteca-videoteca ti spaventi Tongue_out_wink Contarli è troppo uno sbattimento, a spanne è un numero parecchioo superiore ai 5.000 ma inferiore ai 10.000 (spero!) Non solo Giappone comunque , c'è molto USA, Italia, Francia e Argentina.

Oh, postalo quell'articolo, mi interessa un casino!

Come fai a tenerli?
Non è solo una domanda dettata da stupore, ma è proprio che io non so come tenere tutti i miei fumetti...
(Aug. 14, 2010  3:32 PM)IXXI Wrote: Come fai a tenerli?
Non è solo una domanda dettata da stupore, ma è proprio che io non so come tenere tutti i miei fumetti...
E' una tecnica che mi ha insegnato un caro signore a Oizumi-Gakuen, si chiama "Sacra Scuola del Tetris 3D"
Attira questo topic ><
Grazie Lucky per tutte queste info sui manga Tongue_out
@ IXXI: si si,mi mancano solo il 4 ed il 16 + gli speciali dell'Evolutionary War Smile

@ Lucky: Ahahahah tetris 3D..
io uso l'antica arte delle scatole per fumetti XD
(Aug. 14, 2010  4:46 PM)Lucky Wrote:
(Aug. 14, 2010  3:32 PM)IXXI Wrote: Come fai a tenerli?
Non è solo una domanda dettata da stupore, ma è proprio che io non so come tenere tutti i miei fumetti...
E' una tecnica che mi ha insegnato un caro signore a Oizumi-Gakuen, si chiama "Sacra Scuola del Tetris 3D"

Insomma, hai molti scaffali...

Galaxy: Charimento: io Spidey lo colleziono, ma dal 460. Cioè da quando ho iniziato.
Felice di sapere che ci sono Marvel Fan in questo forum =)

Comunque, Lucky, articolo davvero interessante. Ammetto d'aver letto solo l'ultima parte riguardo i due tipi di pg (che più o meno sapevo già, ma con un testo di riferimento è sempre una cosa diversa).
Appena ho un poco di tempo libero leggo il resto, ovvero le origini.
Il mio primo numero è stato il 464,il numero del Civil War fucsia con Iron SpiderMan Vs Cap. ,se non erro XD
Il 460 è quello con Spidey in primo piano con il costume classico appeso ad una ragnatela e c'è una storia con Doc Oc,o mi sto confondendo XD ?!
E' uno dei Pg meglio riusciti alla Marvel Smile
Appena torno a casa invece di studiare me li rileggo tutti Stupid
eheh io invece ho comprato un manga di dragoon ball,il primo e ultimo manga nella mia vita non riuscivo a leggere anche se sapevo che si leggeva al contrario ma non mi ricordavo il verso;se era da sopra verso sotto o viceversa (le vignette);poi mi potete spiegare perchè il manga si legge al contario?
(Aug. 14, 2010  9:25 PM)Galaxy Wrote: Il mio primo numero è stato il 464,il numero del Civil War fucsia con Iron SpiderMan Vs Cap. ,se non erro XD
Il 460 è quello con Spidey in primo piano con il costume classico appeso ad una ragnatela e c'è una storia con Doc Oc,o mi sto confondendo XD ?!
E' uno dei Pg meglio riusciti alla Marvel Smile
Appena torno a casa invece di studiare me li rileggo tutti Stupid
Esatto, proprio quel numero!
E' stato uno shock per me: iniziare con l'uomo ragno smascherato!
Ed anche per te immagino Smile

Bravo, bravo, non studiare eh! Tongue_out
(Aug. 14, 2010  9:36 PM)wolborg1 Wrote: eheh io invece ho comprato un manga di dragoon ball,il primo e ultimo manga nella mia vita non riuscivo a leggere anche se sapevo che si leggeva al contrario ma non mi ricordavo il verso;se era da sopra verso sotto o viceversa (le vignette);poi mi potete spiegare perchè il manga si legge al contario?

Perché in Oriente si legge da destra verso sinistra.
Per loro siamo noi che leggiamo al contrario...
E se smetti di leggere manga per via della lettura da destra... bé, è proprio un'idiozia.
Ok, preparatevi che adesso arriva un pezzo un po' tosto. Fatto questo posso poi parlare di cose più leggere, ma secondo me serve per inquadrare bene tutto il mondo che ci appassiona.

Seconda puntata: Riviste e videogiochi

Quando uscì, nel 1968, Shoonen Jump, il mondo delle riviste per ragazzi (dove venivano pubblicati i manga) era dominato da altre riviste, tipo Shoonen Magazine, e infatti per il primo anno di vita se la passò maluccio. D'altra parte era dura competere con serie ultrapopolari tipo Ashita no Jo (Rocky Joe) o Kyojin no Hoshi (Tommy la stella dei Giant) tanto per citarne un paio. Inoltre tutti gli autori più importanti lavoravano già per le altre riviste, che se li tenevano stretti e coccolati.
[Image: img_kyojinno_hoshi.png] [Image: rocky_joe_2.jpg]

Ad un certo punto, per cercare di risollevare le sorti della rivista, fecero un grande sondaggio ai lettori, un sondaggio per argomenti, (amicizia, vittoria, competizione) e selezionarono sistematicamente gli argomenti che interessavano i ragazzi. A questo punto imposero agli autori, molti agli inizi della loro carriera, di adeguarsi a quello che interessava al pubblico. Il redattore iniziava a mettere il becco nel lavoro del mangaka, invece di limitarsi a stargli alle costole per farsi consegnare le tavole in tempo.

Poi comparve la famigerata cartolina con le preferenze. Settimanalmente i lettori compilano la loro classifica e le serie finiscono in un ranking. Le serie meno popolari dopo un paio di settimane vengono fatte concludere. Un meccanismo di selezione "naturale" spietato che ha fatto diventare la "cenerentola" delle riviste il numero uno.
[Image: jump2009matome1.jpg]
Oggi gli autori di manga sono trattati in maniera opposta rispetto alla generazione di Tezuka. La concorrenza è spietata: a meno di non piazzare dei grossi successi, non ci sono guadagni stratosferici. I fumettisti medi hanno un reddito simile a quello di un impiegato, ma a costo di giornate (e spesso nottate) passate sul tavolo da disegno, anche 7 giorni su 7. Ogni autore deve garantire circa 24 tavole alla settimana, compresa storia, di più per chi lavora su più riviste. Chi non ha successo viene abbandonato al suo destino, magari anche dopo anni di professionismo. A differenza di tutti gli altri paesi, in Giappone il mondo dei fumetti è veramente simile all'industria discografica. Forse con ancora meno pietà.
Anche i redattori sono in competizione tra loro, visto che possono essere licenziati come niente. Un passo falso può portare alla fine, per cui si battono sempre sentieri collaudati e sicuri.

Questo metodo dà commercialmente ragione a chi lo applica, anche se livella i contenuti e tende ad assecondare il pubblico invece di educarlo. D'altra parte c'è sempre stato chi all'interno di clichet precostituiti riesce a fare qualcosa di buono o qualcosa di totalmente nuovo.

Satoshi Tajiri, negli anni '80 era un giovane studente appassionato di videogames, insieme a dei suoi compagni pubblicava una fanzine chiamata Game Freak. Nell'89 prese quel nome la sua compagnia, fondata per programmare videogiochi, e dal 90 al 96 lavorò alla creazione di un videogioco chiamato Poketto Monstaa (Pocket Monster) sintetizzato in Pokémon. La Nintendo non ci credeva molto, Game Freak aveva impiegato 6 anni per svilupparlo, quindi era un gioco "datato" già all'uscita, inoltre non era ancora esente da bug e imperfezioni. Lo pubblicò senza troppa convinzione (Pokémon verde) e vendette male. Ma in breve con Pokémon Rosso e Blu esplose il fenomeno.
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Per avere tutti e 150 Pokémon necessari per concludere il gioco, bisognava scambiarseli tra rosso e blu, visto che non erano tutti presenti sulla stessa cartuccia. Questo aumentò enormemente la longevità del gioco e espanse il suo aspetto "sociale".
Pokémon travalicò il mondo dei videogiochi, diventando una delle franchise più forti di tutti i tempi e declinando i suoi principo su trading card game (commissionato alla Wizard of the Coast, autrice di Magic), manga e anime. Certo ci sono dei precedenti, versioni manga e anime di videogames famosi ci furono (Legend of Zelda di Shootaro Ishinomori o Dragon Quest di Akira Toriyama o il lungometraggio di Super Mario), ma Pokémon si spingeva oltre. Il manga, l'anime e tutto il resto erano solo dei nodi di una rete che definiva un intero mondo. Il manga fu pubblicato dalla rivista più adatta: CoroCoro.
[Image: pokebio-corocoro.JPG]
CoroCoro è una rivista per i bambini delle elementari. Ma viene seguita anche da ragazzi più grandi per via degli argomenti che tratta, legati a particolari forme di collezionismo e di giochi.
Questo magazine nasce nel 1977 pubblicando le storie di Doraemon, creato dal team Fujiko-Fujo, che avevano incrociato giovanissimi la strada di un Tezuka già affermato, che ne aveva intutito le pericolose potenzialità). Doraemon è un manga comico tradizionale, Fujiko Fujo hanno sempre sfornato grandi successi comici, ma la vera novità della rivista arriva l'anno dopo con Game Center Arashi. Il protagonista è un brutto ragazzino dai denti in fuori, campione di videogiochi.
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In Giappone siamo in piena febbre da videogames nata con "Space Invaders", tanto che improvvisamente si verifica una penuria di monetine da 100 yen! Nonostante l'aspetto del protagonista l'idea è vincente. Portare le nuove tendenze del gioco all'interno dei manga. Ma l'intuizione straordinaria di CoroCoro è che questo percorso si può fare in due direzioni! Dei manga pubblicati sulla rivista possono essere il trampolino di lancio di nuovi giochi e giocattoli. Qualche esempio pubblicato su CoroCoro? Bikkuriman (da noi Exogini, gli antenati dei Gormiti), Dash! Yonkuro (Automodelli - mini4WD), Lets&Go, Duel Masters, Beyblade. I ragazzi possono comprare lo stesso modello che vedono nel cartone, mostrarlo ad altri che si incuriosiscono e guardano il cartone e così via incrociando gioco nella vita reale e mondi immaginari. Siccome tutto deve funzionare, si attinge ai dogmi di Shoonen Jump per creare modelli di successo.
Riassumendo e semplificando brutalmente : Il metodo Shoonen Jump toglie potere ai mangaka, che diventantano strumenti in mano alle case editrici, nasce il nuovo media dei videogames, che ha ripercussioni su tutto il mondo dell'entertainment. Pokémon dimostra la possibilità di creazione di una rete mediale che amplifica ogni singolo nodo, superando il concetto lineare manga-anime-merchandising. A questo punto le ditte produttrici di giochi e giocattoli non devono fare altro che creare qualcosa di nuovo e investire una cifra considerevole in questa rete mediale: Se il gioco funziona la cifra sarà recuperata ampiamente.

Concludendo, i manga e anime giapponesi moderni sarebbero dunque solo m***a commerciale? Questo se si adotta una visione limitata e romantica, che vede l'autore tipico del secolo scorso tutto genio e sregolatezza. Ma anche questa è una favoletta: tutte le produzioni giapponesi, anche quelle iperraffinate come i Meisaku sono state fatte grazie a Sponsor. Heidi e Anna dai Capelli Rossi, furono prodotte in origine per pubblicizzare i prodotti a base di latte della Calpis...E chi meglio di una pastorella, coem testimonial! I robottoni di Go Nagai servivano per vendere i giocattoli della Bandai e Astroboy veniva prodotto grazie alla sponsorizzazione del cioccolato Meiji.
Anche all'interno di un settore estremamente commerciale, ci può essere sempre il modo di esprimere qualcosa di buono e di nuovo. Quindi se vi capita un otaku arrogante che critica beyblade magnificando i cartoni dei vecchi tempi, forse avete una visione più chiara di lui.
La nascita della Shoonen Jump e della schiavitù artistica dei disegnatori mi mancava.
Ottimo Smile !
Eccoci alla penultima puntata, in queste ultime due vi parlerò dell'arrivo dei primi anime e della nascita degli otaku in Italia.

Terza puntata: L'Italia scopre gli anime

L'animazione arriva in italia nel lontano 1976, con una coproduzione Nippo-tedesca (Zuiyo Enterprise e Taurus Film): Vicky il vichingo.
[Image: ChiisanaVikingVickie1.jpg]
Nessuno sospettava all'epoca fosse animato in Giappone, pochi sanno ancora oggi che dalla Zuiyo Enterprise si sarebbe originata la Nippon Animation e lo Studio Ghibli. Altri cartoni animati in Giappone arrivarono in Italia senza che nessuno avesse idea dell'origine per decenni, per esempio Barbapapà. Il primo anime che creò un fenomeno di costume arrivò nel febbraio del 1978, sempre una coproduzione Taurus-Zuiyo. Heidi.
[Image: heidi.jpg] [Image: Heidi_5.jpg]
Tutta l'Italia era rapita dalle avventure della piccola pastorella, ovunque si sentivano le note della sigla cantata da Elisabetta Viviani (la si insegnava pure alle elementari durante flauto), per la prima volta si vedevano dei cartoni animati con una trama che proseguiva puntata dopo puntata, non una serie di sketch o puntate autoconclusive come quelli della Hanna e Barbera, dove venivano descritti ambienti realistici, paesaggi stupendi e luminosi che ti facevano pensare che quei luoghi esistessero davvero. E delle musiche coinvolgenti, non marcette buffe. Con meraviglia tutti scoprirono ad un certo punto che era disegnata in Giappone, un Paese esotico di cui la maggior parte degli italiani non si sapeva nulla, confuso abitualmete con la Cina, nominato per lo più nelle barzellette e in una serie di pregiudizi assurdi al limite del razzismo, improvvisamente incuriosì e incantò tutti.

Queste furono i semi della nascita di un fenomeno. Ma come ci insegna la storia, un movimento ha bisogno di eventi eclatanti e di nemici, per crescere. Arrivarono entrambi nel novembre di quello stesso anno, e il rapporto idilliaco finì bruscamente.
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La Rai aveva importato una serie, di fantascienza, genere di gran voga nella seconda metà degli anni '70 (Al cinema "Incontri ravvicinati del terzo tipo", "Guerre Stellari", in TV "Spazio1999"). Si trattava di un cartone di Go Nagai: "UFO Robo Gurendaizaa", per gli italiani, Goldrake.
Se Heidi si era fatta notare per la grazia e la delicatezza, e rientrava bene o male nei canoni dell'animazione tradizionale, guardare Goldrake era come assistere ad un incontro ravvicinato del terzo tipo. Un'esplosione di energia come non se ne erano mai viste, giganti d'acciaio grossi come palazzi volavano nello spazio e combattevano con armi straordinarie. La camera impazzita volava ovunque seguendo le piroette dei dischi, montaggio frenetico, musiche coinvolgenti, esaltanti, piene di pathos. Una cosa così, non può lasciare indifferente, si ama o si odia con tutto il cuore, i bambini lo amarono. Gli adulti decisero di odiarlo.
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Il 7 gennaio del 1979 il deputato Silvio Corviseri, membro della Commissione di Vigilanza Rai intervenne duramente a proposito, ma gli altissimi indici di ascolto e il nascente merchandising giocarono a favore del robottone. Non potendo eliminarlo si denigrò. Se negli anni 90 vera Slepoj attaccava Sailor Moon perché un personaggio femminile così forte poteva influenzare negativamente i maschietti, vent'anni prima si condannava Goldrake per il motivo opposto: i personaggi femminili erano visti come secondari. Era tutta gente che i cartoni non li guardava veramente. Poi arrivarono i pezzi forti: "Sono fatti col computer e quindi senz'anima". Sulle capacità grafiche dei computers del periodo, vi lascio immaginare...
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Poi la violenza. Chi notava che Actarus (il pilota di Goldrake) era in realtà un fricchettone pacifista con la chitarra e i capelli lunghi? Chiunque avesse avuto la pazienza di guardare tre o quattro puntate si sarebbe accorto che, nonostante i combattimenti appariscenti, il messaggio era differente. I bambini, senza pregiudizi, vedevano la contraddizione, ma gli adulti, come sempre, preferivano che qualcuno ragionasse al posto loro, e si adeguavano.

Da questa frustrazione nacquero i proto-otaku italiani. Alimentati nella loro passione da decine e decine di anime che riempivano i palinsesti delle nuovissime tv private e contrastati dai genitori. Oggettivamente, una buona parte degli anime di quei tempi erano vaccate. Vuoi perché si importava indiscriminatamente qualunque cosa, vuoi perché l'adattamento era fatto spesso alla meno peggio: a chi interessava curare un prodotto che funzionava comunque benissimo? Si irrigidivano le posizioni, i ragazzi difendevano a volte l'indifendibile e i grandi perseveravano nella miopia.

In mezzo a tutto questo, arrivavano anche molti capolavori, come Gundam, trasmesso senza diritti e poi bloccato per decenni o Lady Oscar (che riappacificò un po' le due fazioni) .
[Image: LadyOscar29.jpg]
Altri invece, indipendentemente dal valore artistico, ebbero un peso importante da un punto di vista, per così dire, sociologico, come Candy Candy.
[Image: Candy%2520Candy%2520202.jpg]
Candy Candy non era un cartone particolarmente ben fatto (a differenza del manga, splendidamente illustrato da Yumiko Igarashi), gli animatori della Toei ripresero lo shojo con un livello di animazione medio, ma le bambine non resistettero al fascino della soap opera: basta fantasticare su Actarus e Venusia, su Alcor e Maria, qui c'erano tutti gli ingredienti della commedia romantica e tutte potevano innamorarsi del bello e dannato Terence (o piangere per Antony). Sull'onda del successo televisivo, la casa editrice Fabbri fece il colpo grosso: pubblicò il primo manga editando "Il giornalino di Candy Candy". Successo stratosferico! L'editoria nazionale andò a ruota pubblicando fumetti sui cartoni giapponesi, prodotti però in Italia e spesso disegnati malissimo (una delle poche eccezioni lo Staff di IF), riscuotendo un effimero successo. "La Banda TV", poi diventata "Cartoni in TV" era la più importante. Sul modello delle riviste Marvel-Corno, la rubrica della posta non poteva mancare ed era molto seguita. In mezzo alle decine di "è più forte Goldrake o Mazinga?" si infilavano delle lettere più "tecniche", più interessanti. Alcuni venivano pubblicati più volte. Le lunghe lettere di Irene Cantoni furono il primo punto di contatto dei nascenti otaku.
[Image: cartoni_in_tv038.jpg]
E non sapevano nemmeno che fossero giapponesi?
E te pareva!
Le cose son cambiate, ma non tanto eh...

Mitico Lucky.
Attendo la prossima puntata Wink
wow mi st interessando molto
lucky come sempre sei un grande ma dopo aver letto tutto non ho trovato nenake una citazione a tiger man che dal poco di cui so fu un manga che cambio la storia di questo mondo(e dove brillano gli occhi ogni 2x3)
comunque molto ben fatto secondo me dovresti pubblicarli anche su wikipedia perche hai fatto un lavoro veramente bello e faticoso(anche per un appassionato immagino)e poi mi e venuta una balzana idea che potresti proporlo per realizzarne un documentario a qualcuno

comunque

saluti e pesce fritto a tutti