Mi spiego meglio perché la pensiamo allo stesso modo: Guarda l'approccio al marketing di TT : inventa il beyblade, produce un manga, finanzia una serie animata, compra spazi fissi su Corocoro ( rivista leader del suo target tipo  da noi Topolino negli anni 70) per promuovere le novità , sviluppa un sistema di punteggi legati alle sfide e agli arcade ( beypointer) che permette di avere premi ambiti, organizza eventi e campionato in modo altamente professionale, produce minitrasmissioni, ha il suo testimonial DJ, altri di supporto. Te lo meriti il successo!!
Hasbro compra la licenza, immagino a caro prezzo, investe e produce. Tutto ok: i bey si vendono come il pane, nella sede centrale  organizzano un campionato e tutti i Paesi si adeguano. Ma il campionato é visto come una attività promozionale singola, non come un elemento di un sistema coordinato di marketing. Per cui viene gestito nelle stesse modalità di una dimostrazione nei negozi di Nerf o Monopoli. Prendono dei ragazzi, non dei testimonial, non dei bladers, gli fanno un minicorso e li mandano a gestire un torneo, esattamente come fanno con tutti gli altri eventi... Solo che NON è lo stesso.
Pure l'altra volta non fu gestita al massimo, ma era più strutturata: i negozi erano stati coinvolti con dei set preparati apposta, con bracket, gadget e targhe, era più pensata. Ho un catalogo con la pagina con questi elementi, se volete ve la posto. Mancó la coordinazione  a livello extranazionale, per qualche motivo sconosciuto e probabilmente stupido.
Allora uno puó avere tutta la professionalità di questa terra, ma se è da solo a gestire un torneo di 140 persone non va da nessuna parte. Se lasci una persona sola a gestire una cosa del genere è perché hai pesantemente sottovalutato la portata e magari ti sei basato sulle iscrizioni via internet, salvo che magari la maggior parte sono bambini i cui genitori non hanno nessuna voglia di lasciare i propri dati per un torneo del figlio, lo portano e finita lì.
Mi auguro che questo serva per riparametrare le cose in vista dei prossimi eventi, ma il problema è strutturale: manca la volontà o la mentalità di consideare il beyblade qualcosa di più del differenziale tra costo e ricavo.
Manca l'idea che questi eventi non sono solo una promozione e che un aumento di budget e di impegno su di esse, non porterebbe probabilmente ad un aumento di vendite nell'immediato ma otterrebbe un considerevole aumento di longevità del prodotto...il che, considerando la volubilità delle nuove generazioni, è oro puro per un'azienda!
Per finire manca, appunto, la passione o la capacità di trasmettere la passione per le proprie cose, quella che ha Takara, Apple, Nintendo ecc.
Motivo  per cui ci sono fanboy di Takara, Apple, Nintendo e non Hasbro.
Ci sono magari appassionati dei singoli prodotti, beyblade, transformers, Nerf, Â monopoli, ma il marchio Hasbro non viene comunemente troppo associato ai suoi prodotti.